Cosa Significa Spam? Significato, Storia ed Etimologia della parola.

Se sei finito in questa pagina, probabilmente non conosci il significato o l’etimologia della parola spam. In quest’articolo cercheremo di fare un po’ di chiarezza, definendo cosa significa spam nelle sue accezioni più comuni, e descrivendo alcune tipologie diffuse di spam. Siamo sicuri che, anche se non ti è del tutto chiaro il significato, probabilmente avrai avuto a che fare tante volte con quella che è diventata una vera e propria piaga digitale della nostra epoca.

spam - cartello stradale

Cosa significa Spam

Non esiste una vera e propria traduzione della parola spam. In Italia potremmo definirla più facilmente come “spazzatura“. Il termine spam viene utilizzato principalmente in contesti digitali per indicare contenuti pubblicitari sgraditi, spesso recapitati attraverso la posta elettronica, ma anche attraverso altri canali digitali.

Etimologia della parola

Non tutti sanno che la parola “spam” deriva dalla marca di una particolare carne suina in scatola di bassisima qualità, diffusa in Gran Bretagna a partire dal secondo dopoguerra. Essa, oltre che per essere un prodotto scadente, era diventata famosa anche a causa di un filmato pubblicitario degli anni settanta, in cui una cameriera proponeva insistentemente la pietanza.

spam - carne
Ebbene sì, la spam in scatola esiste ancora!

Gli informatici, con grande senso dell’umorismo, hanno ben pensato di utilizzare, per estensione, il termine spam per indicare chi abusava della posta elettronica per inviare con insistenza messaggi sgraditi. I primi spammer (o, in italiano, spammatori) approfittavano della facilità con cui le mail potevano essere recapitate, e della mancanza di filtri adeguati che ne permettessero il blocco.

Dove si trova la Spam

Sebbene il fenomeno della spam abbia avuto origine con l’invenzione della posta elettronica, esso si è diffuso, nel tempo, attraverso tanti altri canali digitali. Oltre alle e-mail, infatti, esistono tante altre possibilità per gli spammer di far ottenere visibilità ai loro messaggi.

La Spam nelle e-mail

La spam nelle e-mail è ancora la tipologia più diffusa e conosciuta. Sebbene il problema sia nato intrinsecamente con l’invenzione stessa delle e-mail, esso ha conosciuto una diffusione notevole tra la fine degli anni novanta e i primi anni duemila. Al tempo, infatti, ancora non esistevano degli adeguati sistemi di difesa. Inoltre la privacy sul web era una pura utopia, e gli indirizzi e-mail privati erano facilmente reperibili. Gli spammer riuscivano ad ottenere, con mezzi solitamente illeciti, notevoli quantità di contatti e-mail a cui indirizzare i loro messaggi. La spam attuale contiene prevalentemente messaggi pubblicitari, tentativi di phishing, malware e link verso siti di scarsa qualità. Un tempo, invece, i contenuti erano più vari e la pubblicità era spesso mischiata con altri tipi di contenuti, meno “maliziosi”. Tra questi annoveriamo i contenuti politici o le celebri catene di Sant’Antonio, che sicuramente ci è capitato di ricevere.

gmail - cartella spam

La Spam nei commenti del blog

I blog, nati come diari personali, hanno da subito iniziato ad ospitare i commenti dei visitatori. Inizialmente esistevano i Guestbook, che poi sono stati rapidamente sostituiti dalle aree commenti presenti solitamente alla fine di ogni post.

Inutile dire che queste ultime sono diventate un facile bersaglio per gli spammer, specialmente con la diffusione di piattaforme di blogging come WordPress e altri CMS che implementano i form dei commenti.

akismet wordpress

Questi form, infatti, utilizzano generalmente le stesse interfacce, permettendo agli spammer di automatizzare la pubblicazione dei loro contenuti in maniera piuttosto semplice. Se hai mai usato WordPress, probabilmente, conoscerai benissimo il problema. Il tuo blog, una volta che verrà scansionato da qualche motore di spamming, verrà sommerso di commenti, spesso in altre lingue, con link che rimandano a siti poco raccomandabili. Moderare manualmente questa mole di commenti può diventare problematico, ed è per questo che esistono dei tool come Akismet, che vengono in aiuto del malcapitato blogger.

La Spam nel telefono

La spam è diventata nel tempo sempre più invasiva, andando a coinvolgere anche i dispositivi mobili. Se un tempo inviare SMS di spam era difficile, a causa delle tariffe degli operatori, adesso la situazione è notevolmente cambiata. Facebook Messenger, Whatsapp, Telegram e tanti altri sistemi di instant messaging hanno sostituito i tradizionali SMS, sono gratuiti e possono essere degli ottimi bersagli per gli spammer.

spam telefonica

Tuttavia, questi servizi solitamente implementano degli ottimi sistemi per bloccare i messaggi non desiderati, e lo spammer moderno si dovrà ingegnare un po’ di più rispetto a quello di qualche anno fa.

La Spam nella posta tradizionale

Se un tempo i termini del web venivano mutuati da quelli della vita reale, oggi molto spesso accade il contrario: i termini informatici vengono riciclati anche nella vita reale. Il termine spam ne è un chiaro esempio. Esso, infatti, è diventato un ottimo modo di indicare tutta quella posta cartacea pubblicitaria che ci viene costantemente recapitata. Volantini, pubblicità di attività locali, santini elettorali e ogni tipo di comunicazione pubblicitaria indesiderata che intasa la nostra cassetta è un ottimo esempio di spam fisica.

Tipologie di spam

Sebbene la spam sia un termine generico per indicare la posta o i contenuti indesiderati, essa è stata sfruttata negli anni per gli scopi più diversi. Ora che abbiamo alle spalle alcuni decenni di Internet, è più facile riuscire a categorizzare la spam e ad elencarne alcune tipologie più comuni, che vedremo di seguito.

tipologie di spam

Cos’è la spam di tipo Phishing

La spam si è fatta veicolo in questi ultimi anni di diversi tipi di attacchi informatici, tra cui uno dei più diffusi è sicuramente il phishing. Le mail di spam contenenti attacchi di tipo phishing cercano di ingannare il ricevente, spacciandosi solitamente per un mittente autorevole, come un istituto di credito, o un provider di posta elettronica. Gli spammer, rimandando a siti web simili a quelli originali, cercano solitamente di ottenere username e password degli utenti ingannati.

esempio di spam
Molto spesso, gli spammer non si impegnano particolarmente a creare i loro messaggi. Mail sgrammaticate, dal dubbio gusto estetico e con promesse di soldi facili sono con ogni probabilità spam.

Cos’è la spam di tipo Malware

Talvolta le mail di spam contengono dei link a malware, come virus, trojan o sistemi che sfruttano vulnerabilità dei software installati nel nostro computer. L’obiettivo dello spammer, in questi casi, è quasi sempre quello di rubare dati personali, o di infettare il nostro calcolatore, riempirlo di pubblicità o utilizzarlo per scopi malevoli. Negli ultimi anni le infezioni da malware sono diventate sempre più subdole, e molto spesso i computer infetti non danno alcun segnale di allarme all’utilizzatore, come invece avveniva un tempo. I nostri computer sono infatti delle ottime risorse per gli spammer, gli hacker e i cracker che possono utilizzarli a nostra insaputa, creando delle reti di bot, le botnet, che vengono sfruttate per gli scopi più disparati.

Cos’è la spam di tipo scam

Scam, in inglese, significa truffa. Con mail scam, si intendono dei particolari tipi di spam, che cercano di truffare l’utente attraverso tecniche di ingegneria sociale, quasi sempre tese a far inviare dei soldi in conti corrente controllati dal truffatore. In realtà, anche questo tipo di spam è diffusa da epoche immemori. Un tipico esempio è la truffa alla nigeriana, la truffa di Valentin, o altre simili. Tecniche ancora più evolute sono le truffe DSEO, che cercano di manipolre l’utente in maniera ancora più complessa e subdola.

Come difendersi dalla Spam?

La spam tradizionale, ovvero quella che si avvale della posta elettronica, è ancora piuttosto diffusa, e non sempre si riesce ad evitarla, ma piuttosto a limitarla.

È importante sapere che gran parte del lavoro di antispam viene fatto da parte degli stessi provider di posta. Essi, nel tempo, hanno implementato dei filtri sempre più evoluti, che riescono a discernere se un particolare messaggio ha un’alta probabilità di essere potenzialmente malevolo, o più semplicemente indesiderato dal ricevente. Molto spesso, i messaggi di spam vengono automaticamente convogliati nella cartella della posta indesiderata, senza risultare mai visibili all’utente, a meno che egli non decida di aprire esplicitamente la cartella.

Tuttavia, questi filtri non sono mai infallibili, né in un senso, né nell’altro. Infatti, così come può capitare che un messaggio importante vada a finire nella cartella della posta indesiderata, può succedere anche il contrario: un messaggio indesiderato, o addirittura deliberatamente malevolo può finire in evidenza all’interno della nostra cartella principale.

spammer

In questi casi, se il messaggio indesiderato è un semplice messaggio pubblicitario, potremmo semplicemente ignorarlo o, ancora meglio, spostarlo nella posta indesiderata manualmente. In questo modo, “alleneremo” il filtro antispam ad essere più intelligente in futuro.

Se, invece, il messaggio contiene una sospetta minaccia di tipo phishing, sarà importante riconoscerla ed evitare di inserire le nostre credenziali “su richiesta”. Ad esempio, una mail che ci chiederà di confermare le nostre credenziali all’interno di un portale autorevole, con ogni probabilità sarà un attacco di tipo phishing. Nessun sito autorevole vi chiederà di aprire un link per confermare il vostro username e password, per cui, se questo dovesse succedere, drizzate le antenne!

In caso di messaggi contenenti link malevoli o vero e proprio malware, sarà estremamente importante evitare di aprire il link sospetto o scaricare ed eseguire gli allegati. Purtroppo, in rari casi, basterà soltanto l’apertura di un’e-mail per essere colpiti da alcuni tipi di attacchi che sfruttano vulnerabilità del nostro software. Fortunatamente questa è un’eventualità più rara, anche se più difficilmente verificabile.

Attenzione ai contatti… fidati

Molto spesso, i filtri antispam vengono “raggirati” dagli spammer. Questo accade, ad esempio, quando questi riescono ad inviare e-mail attraverso degli account di posta compromessi, che però appartengono alla nostra lista contatti. In questo caso, il pericolo è davvero consistente. Un messaggio ben congegnato, proveniente da un nostro contatto fidato, sarà ad alto rischio di apertura. In questo caso, vi potrà salvare solo il vostro buonsenso. Se il messaggio vi chiede di scaricare un file, o di aprire un link, ed è scritto in maniera un po’ anomala dal nostro contatto, probabilmente si potrà trattare di una mail di spam. Cercate di chiedere al vostro contatto, attraverso un altro canale di comunicazione che non sia l’e-mail, se è davvero lui il mittente di quel messaggio. Qualora non lo fosse, mettetelo in guardia del fatto che il suo account di posta potrebbe essere stato violato.

Le newsletter: sono mail di spam?

Le newsletter sono un argomento borderline. Una newsletter, infatti, non è generalmente una mail di spam. L’iscrizione ad una newsletter, infatti, presuppone che ci sia la volontà, da parte dell’utente, di ricevere quel particolare tipo di e-mail da uno specifico mittente. L’iscrizione alla newsletter di un sito di cucina, ad esempio, ci permetterà di ricevere periodicamente delle mail con ricette, consigli, aggiornamenti e novità sul sito stesso.

email marketing - newsletter

Le newsletter, però, possono diventare spam in diverse situazioni:

  • quando non ci siamo mai iscritti alla newsletter in questione;
  • quando i messaggi presenti nella newsletter non sono attinenti a quanto proposto al momento dell’iscrizione;
  • quando la newsletter contiene una quantità esagerata di sponsorizzazioni o di link spazzatura;
  • quando non conterrà uno specifico link alla pagina che ci permetterà di cancellarci dalla newsletter in pochi click;
  • quando, nonostante il nostro tentativo di disiscrizione, le mail continueranno ad arrivare.

Generalmente, le newsletter vengono inviate attraverso dei servizi standard, come Mailchimp, Mailup, Sendinblue, o altri. Questi servizi sono molto seri, e obbligano chi invia la newsletter ad adeguarsi alle norme sulla privacy. In questo caso, al termine di ogni e-mail, dovresti poter accedere ad un link che ti permetterà di disiscriverti, per non ricevere più e-mail dall’indirizzo in questione. Se questo non dovesse succedere, non preoccuparti: sposta la mail nella cartella di spam e blocca l’indirizzo del mittente. In questo modo dovresti essere riuscito a liberarti, una volta per tutte, anche delle newsletter sgradite.

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