I social network sono stati in questi ultimi anni il vero volano del Web. La presenza sui social network è diventata determinante e strategica per le aziende e i professionisti. Inoltre, grazie ai social, sono nate tante nuove professioni, impensabili fino a poco tempo fa. Influencer e star di Instagram, YouTube, Facebook e Twitter sono riusciti a inventare dei lavori molto redditizi dal nulla.
In realtà, ogni storia di successo nasconde un talento, che viene accompagnato dal duro lavoro e dai sacrifici. I post sui social richiedono delle importanti abilità comunicative, ma anche tanta pazienza e bravura nella costruzione di un personaggio che deve rimanere credibile e apprezzato nel tempo.

Il web è mutevole
Tuttavia, il web per sua natura è estremamente mutevole e soggetto a mode, tendenze e cambiamenti repentini di tecnologie. I social network non sono immuni a questi fenomeni. Basti pensare alla fine che hanno fatto i vari Myspace, Netlog e Badoo, solo per citare alcuni esempi.
I social attuali sono tanti, e la direzione che si va lentamente a delineare è quella di una specializzazione delle nicchie. Linkedin è il social network del mondo del lavoro, Instagram è utilizzato per la condivisione di foto e stili di vita, Twitch è esclusivamente dedicato al gaming. I social più generalisti, come Facebook e Twitter, continuano a tenere duro, ma stanno lentamente perdendo fette di utenti a favore di altre piattaforme più specifiche.

Facebook stessa ha notato come gli utenti si stiano spostando sempre più dalla propria bacheca verso gruppi di discussione privati o segreti. Le persone hanno iniziato a capire l’importanza della privacy, e col tempo utilizzano degli approcci più selettivi rispetto ai contenuti da pubblicare o da condividere.
L’evoluzione del web negli ultimi vent’anni ci ha fatto assistere all’esplosione e all’implosione di numerosi fenomeni. Negli anni ’90 Altervista sembrava il leader dei motori di ricerca, poi è arrivato Google. Negli anni 2000 Ebay era il leader incontrastato delle vendite online, poi è arrivato Amazon. Nessuno può prevedere a lungo termine il successo di una piattaforma web, indipendentemente dalle dimensioni attuali. Instagram, ad esempio, nel giro di pochi anni, ha cannibalizzato gran parte del traffico di Facebook, costringendo tante aziende e influencer a cambiare strategia comunicativa, a passare a una nuova piattaforma social, o a utilizzarne più di una. Un cambio di piattaforma può rappresentare una grossa discontinuità per tante piccole realtà, che dovranno resettare la propria fan base e ricostuire la propria autorevolezza in un nuovo ambiente. Se questo non è un problema per i brand più importanti, lo diventa, eccome, per quelli meno famosi e più di nicchia.
L’importanza di un sito web
Fatte le dovute premesse, è logico comprendere che un blog, o più genericamente un sito web, rappresenti uno strumento estremamente importante per qualsiasi attività online, anche per quelle basate quasi esclusivamente sui social. Il sito web personale, o quello di un’attività, è uno spazio interamente gestito dal proprietario, che sarà libero di personalizzarlo a proprio piacimento. Inoltre, esso sarà totalmente trasversale e complementare rispetto ai social network. Il traffico dei social potrà essere, almeno in parte, convogliato sul sito web. Il sito potrà implementare tanti tipi diversi di contenuti, e l’impostazione estetica e gerarchica delle pagine sarà totalmente a discrezione del proprietario, che potrà creare un vero e proprio spazio a propria immagine e somiglianza.

Il sito web è destinato a rimanere, laddove i social potranno mutare. Il sito web permetterà di dare una continuità ai contenuti e sopravviverà al continuo cambiamento delle tecnologie, perchè esso stesso si potrà evolvere, senza essere stravolto.
Il sito web permetterà a un’azienda di vendere prodotti, di creare funnel e strategie commerciali, di modificare in maniera estremamente fine le landing page, per ottimizzare le conversioni e coinvolgere maggiormente gli utenti.
I rischi dei siti web
I blog e i siti web sono perciò ancora l’arma fondamentale nell’arsenale del web marketing, anche in un’epoca in cui i social sembrano farla da padroni. Tuttavia, quest’arma può rivelarsi a doppio taglio, se non utilizzata nella maniera più corretta. Ecco i principali errori che si possono commettere nel momento in cui si decide di aprire un sito web:

- non avere una precisa strategia editoriale. I siti web devono ospitare dei contenuti, che devono riflettere in maniera molto precisa i nostri obiettivi. Non esistono delle regole generiche su quanti e quali contenuti debbano essere pubblicati, ma ogni nicchia e ogni modello di business ha le sue. Avere un buon piano d’azione, possibilmente sviluppato insieme a un professionista del settore, è indispensabile per la buona riuscita di ogni progetto.
- non impostare una precisa gerarchia dei contenuti. Non tutti i contenuti di un sito sono uguali. Ci sono quelli più importanti, quelli di contorno, le categorie e le tassonomie. I contenuti possono avere diverse aree tematiche, affini, ma concettualmente slegate. I percorsi di navigazione degli utenti devono essere studiati nei minimi dettagli, e vanno definiti eventuali tunnel e strategie di monetizzazione. Non impostare una corretta divisione gerarchica dei contenuti può portare alla lunga ad una pessima esperienza utente, oltre che a tante conseguenti problematiche lato SEO.
- non utilizzare le tecnologie migliori. I siti web non sono tutti uguali, anche quando usano, di base, la stessa piattaforma software. Ad esempio, attualmente il 90% dei blog utilizza WordPress come sistema di gestione dei contenuti, ma questo non significa che tutti i siti fatti con WordPress siano uguali. Anzi, al contrario, bisognerà fare molta attenzione a scegliere i giusti temi e plugin che permetteranno al sito di essere un ottimo compromesso tra estetica, funzionalità e prestazioni. Questo lavoro è spesso sottovalutato, e crea dei grandissimi problemi a lungo termine.
- non rivolgersi a dei veri professionisti. Il mondo del software è estremamente complesso ed in continua evoluzione. I blogger, gli influencer o le aziende che decideranno di creare un sito web, spesso cadranno nella tentazione di realizzare il tutto in maniera autonoma, con l’intento di risparmiare. Questo è un errore colossale, di dimensioni direttamente proporzionali alle ambizioni del progetto. Un sito web fatto da mani inesperte può portare a delle terribili conseguenze, talvolta irreversibili, in termini di immagine, credibilità, esperienza utente, SEO e, conseguentemente, conversioni. Investire nelle competenze di un professionista, fin da subito, potrà permettervi di risparmiare notevolmente nel lungo termine, e di ottimizzare fin da subito il processo di fidelizzazione dell’utente e di conversione. Come al solito, chi più spende, meno spende.
TL;DR
I blog e i siti web non son affatto morti, ma sono e saranno ancora fondamentali per chiunque decida di utilizzare il web per la propria attività. Avere un sito web garantirà continuità al proprio progetto, permetterà di sopravvivere agli enormi cambiamenti del web, di ottimizzare e personalizzare l’esperienza utente e ottimizzerà le conversioni.

Il sito web è uno strumento complementare ai social, ma altrettanto indispensabile. Tuttavia, sebbene la tentazione sia forte, creare un sito web a costo zero può rappresentare una minaccia molto grande per la propria attività, a causa di errori, talvolta irreparabili, che si potranno commettere facilmente. Rivolgersi sempre a un professionista è importante, oltre che estremamente più vantaggioso dal punto di vista economico, specialmente nel lungo periodo.